31 luglio 2008

Documento politico

Il circolo di Ginosa del partito della Rifondazione Comunista con il presente documento intende esprimere il proprio dissenso riguardo lo stato di emergenza dichiarato dal governo attuale sulla questione immigrati.
Pensiamo che questo atto da parte del governo non porti nessun beneficio alla popolazione italiana, anzi contribuisce ad acuire i conflitti che purtroppo esistono già tra la popolazione italiana e i migranti.
La sensazione che questo provvedimento sia stato preso al fine di gettare fumo negli occhi dei cittadini è forte e pertanto facciamo appello a tutte le forze politiche democratiche, associazioni e società civile affinché si uniscano a noi nel condannare con veemenza il provvedimento in questione, che, ci riporta indietro di settanta anni e che, sicuramente, segna un punto a sfavore nel naturale processo di crescita civile della società italiana.
Inoltre lo stato di emergenza dichiarato va in contraddizione con i tagli che questo governo sta operando a livello di risorse alla giustizia, ( citiamo ad esempio il caso di Lucera dove si è operata una riduzione del numero dei magistrati da cinque a uno) e arriva in un momento in cui la nostra Regione sta per approvare un provvedimento che garantisce l’assistenza sanitaria agli stranieri che vivono e lavorano in Puglia.
I migranti sono una risorsa della nostra società sia dal punto lavorativo che dal punto socio-culturale, quindi avvallare questo modo di governare va in contraddizione rispetto alla direzione di globalità che la società attuale assume ogni giorno di più.
Partito della Rifondazione Comunista
Sez. “E. Berlinguer” - Ginosa

30 luglio 2008

Prossimi appuntamenti con il compagno Ferrero


Il neoeletto segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, ex Ministro della Solidarietà Sociale, farà il suo primo intervento pubblico davanti ai cancelli dell'ILVA di Taranto, luogo simbolo dell'alienazione, della precarietà e dell'insicurezza. Ferrero incontrerà i lavoratori giovedì 31 luglio alle ore 14 davanti ai cancelli della "portineria D".

Alle ore 17.30 della stessa giornata, presso il Salone degli Stemmi della Provincia di Taranto, si terrà l'iniziativa pubblica sul tema "Ripartiamo da Rifondazione Comunista per una grande sinistra di alternativa e di popolo"

Venerdì 1 agosto, dalle ore 12, forum online con il compagno Paolo Ferrero.
Per intervenire nel forum è necessario essere registrati. La registrazione si può effettuare da venerdì 1 agosto (cliccare "Registrati" e seguire le indicazioni, la registrazione sarà completa dopo la verifica inviata all'indirizzo email da voi segnalato). E' possibile porre domande solo durante l'orario previsto: venerdì 1 agosto 2008 dalle ore 12, cliccando "NuovoTopic".
Per accedere al forum clicca qui, oppure visita il seguente sito: http://home.rifondazione.it

28 luglio 2008

Paolo Ferrero è il nuovo segretario nazionale del PRC


Il Comitato politico nazionale del Prc, riunitosi subito dopo la conclusione dei lavori del congresso, ha eletto, con 142 voti a favore, il nuovo Segretario del Partito: il compagno Paolo Ferrero.

Pubblichiamo il documento politico "Ricominciamo: una svolta a sinistra" approvato dalla maggioranza (342 voti a favore su 646) della platea congressuale.

26 luglio 2008

Genova 2001: in Italia la legge non è uguale per tutti


da
Indymedia Liguria
Un altro 20 luglio, l'ennesimo anniversario della rabbia per quelle giornate di sangue del 2001. Quest'anno però la situazione è diversa: al vedere quasi la fine dei percorsi legali si sommano gli sterili contentini e le amare delusioni che la giustizia italiana consegna a chi tenta di esprimere il proprio dissenso.
Se a novembre dell'anno scorso si apprendeva con rabbia che dopo i pestaggi subiti, l'assassinio e il “terrore cileno”, non rimaneva che “pagare caro, pagare tutto”, dai danni patrimoniali a quelli d'immagine, il 14 luglio 2008 prendiamo atto della sadica solidarietà tra giurisprudenza e forze dell'ordine, tra giudici e criminali in divisa. In Italia allora, stando alle sentenze, esistono ufficialmente i vandali, che devastano e saccheggiano, ma non c'è traccia di torturatori o di sicari di Stato; troviamo solo varie sbiadite figure che abusano (abuso d'ufficio – tra l'altro reputato inesistente a Bolzaneto -, abuso di potere, ecc.) o che mentono. Il nostro è uno Stato che ha paura di sfigurare per i fatti compiuti da cittadini (molti dei quali stranieri), piuttosto che dai comportamenti incivili di un proprio organo come le forze dell'ordine.
Nonostante l'impianto accusatorio dei PM che denunciavano le violenze e le torture accadute all'interno della Caserma di Bolzaneto durante le giornate del G8 del 2001, la verità emersa dalle testimonianze delle vittime di Bolzaneto è stata solo parzialmente riconosciuta: le pene per 15 su 45 inquisiti sono state lievi. Lievi erano state le richieste, ancora più lievi sono state le condanne.
Ora, nemmeno troppo metaforicamente, ci ritroviamo come asini tra il bastone e la carota: il bastone della caserma di Bolzaneto infatti lo abbiamo appena ricevuto. E se il 21 luglio 2001 “avete fatto i bravi”, e invece che in caserma eravate a scuola, potrete aggrapparvi alla carota giudiziaria e sperare (nemmeno tanto) sulla sentenza definitiva riguardante la mattanza della Diaz. Giovedì 17 luglio i pm Zucca e Cardona Albini hanno reso note le richieste delle condanne per i superpoliziotti: 109 anni e 9 mesi in totale, con reati che vanno dall'abuso d'ufficio alle calunnie e percosse.
A settembre sapremo se ci sarà concesso mangiare la carota, o se ci procurerà anch'essa dei lividi.
http://liguria.indymedia.org/

11 luglio 2008

Lettera aperta del compagno Vendola a Berlusconi sugli incidenti sul lavoro


Egregio Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,ancora una volta la Puglia ha pagato un prezzo inaccettabile con tre morti sul lavoro in due giorni. Altrettanto è accaduto e continua ad accadere nelle altre Regioni d’Italia.Il Presidente della Repubblica, nell’esercizio della sua altissima funzione, ha ripetutamente richiamato l’intera collettività nazionale affinché ognuno e ognuna prenda coscienza dell’intollerabilità del fenomeno e per la parte che compete operi per rimuoverne le cause.Noi sappiamo che le cause sono complesse, intrecciandosi episodi di ignoranza dei rischi connessi allo svolgimento dell’attività produttiva, di ignobile sfruttamento e noncuranza per il valore della vita umana, di cattiva organizzazione del lavoro, con tempi e ritmi insostenibili che favoriscono l’errore umano in nome del profitto. Sappiamo che se il lavoro dipendente è la principale vittima, non ne è l’unica, poiché proprio in Puglia quest’anno anche artigiani, coltivatori, lavoratori autonomi sono stati vittime, talora insieme ai propri dipendenti, di eventi luttuosi.Sentiamo, e crediamo che anche Lei debba sentire, tutta l’urgenza di un’opera straordinaria, fattiva e concorde, delle istituzioni pubbliche, in uno con le parti sociali, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, per limitare e per quanto possibile debellare il fenomeno delle morti sul lavoro.Quest’opera è già avviata.Ne sono prova il Testo Unico sulla sicurezza (decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81), gli accordi tra Stato e Regioni in tema di formazione alla sicurezza e di Patto per la Salute nei luoghi di lavoro, i protocolli promossi dal Governo Prodi per far operare concordemente le differenti istituzioni preposte nelle situazioni che l’esperienza denunciava come di maggiore pericolo per l’incolumità di chi lavora (tra cui quello stipulato per l’ILVA di Taranto), le misure attuative prese dalle singole Regioni, compresa quella che ho l’onore di presiedere, e per quanto ci riguarda voglio segnalarLe il piano per le assunzioni e il potenziamento dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, dipendenti dalle Aziende Sanitarie Locali.Ma alla stessa ispirazione si deve ricondurre la forte iniziativa di contrasto al lavoro nero, sede di tanti infortuni anche mortali per il nullo rispetto delle regole che ivi si realizza; iniziativa che ha caratterizzato lo sforzo concorde del legislatore nazionale, di quello regionale - ho l’orgoglio di poter dire che la Puglia ha in questo campo un ruolo di avanguardia - e delle parti sociali negli ultimi due anni.Le debbo segnalare che a mio giudizio le iniziative annunciate dal Ministro del Lavoro on. Sacconi nelle competenti sedi parlamentari - non mi riferisco alle polemiche mediatiche giornalistiche, che rappresentano purtroppo da tutte le parti una degenerazione frequente della politica attuale, ma al programma esposto nell’audizione alla XI Commissione della Camera dei deputati lo scorso 10 giugno - vanno nella direzione sbagliata.È ben vero che dovrebbe esistere, come ha ricordato l’on. Sacconi, un diritto fondamentale alla salute e sicurezza. Proprio per questo, l’ipotesi di modifiche al Testo Unico sulla sicurezza del lavoro, una normativa che da troppi anni si attendeva, e che è entrata in vigore appena il 1° maggio scorso, ci appare un segnale sbagliato, al di là della legittimità di critiche e dissensi su qualche punto di essa che anche noi potremmo muovere. Soprattutto se, come è nelle dichiarate intenzioni del Suo Governo, esse dovessero riguardare l’ammorbidimento delle sanzioni attualmente previste per gli inadempimenti degli obblighi che in via preventiva consentono di cooperare per la creazione di ambienti di lavoro più sicuri. Né ci pare ipotizzabile che le istituzioni pubbliche facciano un passo indietro, come propone il Ministro Sacconi, sul terreno della salvaguardia della vita, dell’integrità fisica e della personalità morale di chi lavora, per delegare ad altri funzioni naturalmente ed esclusivamente proprie, fossero pure questi altri le istituzioni liberamente create dalle parti sociali.Ancora, non condividiamo l’indebolimento della responsabilità dei committenti, poiché è proprio nella catena degli appalti che si annidano molti infortuni.Le ribadisco invece l’urgenza dei provvedimenti attuativi del Testo Unico, già espressa nel documento in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome il 12 giugno scorso. Ma occorre andare oltre.Le faccio dunque una proposta che mi pare significativa e che, voglio crederlo, Lei potrà condividere al di là delle opposte concezioni politiche che ci separano: aggiungiamo, aggiunga lo Stato, una posta straordinaria, aggiuntiva al Fondo Sanitario Nazionale, esclusivamente dedicata ai Servizi di Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, ed esoneri le assunzioni compiute con questi fondi dai limiti numerici e finanziari vigenti e da quelli che il Suo Governo ha già annunciato, per bocca del Ministro Brunetta, con l’obiettivo di aumentare del 50% i controlli attualmente previsti (verifiche ispettive almeno nel 5% delle unità locali, 250.000 interventi ispettivi all’anno in Italia).Le Regioni - sicuramente la mia - possono fare la loro parte stanziando altrettanto per un piano straordinario di formazione alla sicurezza, che coinvolga, in generale ma con particolare attenzione ai rischi specifici (quanti altri morti dentro cisterne dovremo vedere?), sia i lavoratori dipendenti - in primo luogo valorizzando le funzioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) - sia i datori di lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.Non faccia cadere nel vuoto questo appello che pubblicamente Le rivolgo.Diamo un segno di rispetto alle famiglie delle vittime, a chi ha visto così crudelmente strappata la propria vita. Facciamo sì che i lavoratori e lavoratrici sentano la fattiva partecipazione delle istituzioni pubbliche alla tragedia che con insopportabile ricorrenza li colpisce.Attendo la Sua risposta. La Puglia farà in ogni caso tutto quel che è nelle sue possibilità.
Nichi Vendola

10 luglio 2008

Lettera aperta...

Pubblichiamo questa lettera a firma di un compagno di Taranto, tenendo presente che non tutti i compagni della sezione di Ginosa hanno approvato la pubblicazione di questo post!

LETTERA APERTA A
RIFONDAZIONE COMUNISTA

“COMPAGNO VOCCOLI, ADESSO BASTA”.
Scrivo da neo-iscritto a Rifondazione Comunista (tessera 96902) ma militante da 40 anni, (con e senza tessera), della sinistra comunista italiana a partire da quella extra-parlamentare, - allora proprio come oggi -, degli anni ‘70, per denunciare e rimarcare un clima di intollerabile violenza, morale e politica, che ha contrassegnato l’ultimo congresso cittadino di Rifondazione Comunista.
I toni trionfalistici apparsi sulla stampa recentemente, sono del tutto inaccettabili e fuorvianti (il Quotidiano vada a chiamare “YES MAN” qualcun altro perché la prossima volta io lo querelo), e quello che non si dice è che l’ineffabile compagno Voccoli ha impedito ad oltre 40 nuovi iscritti a Rifondazione, tra cui oltre al sottoscritto, persone di nota ed antica militanza nella sinistra jonica, cito per tutti Marcello Galati, Roberto Conte, Manila Marraffa ed Angelo Farano, di votare e finanche di intervenire al congresso del Circolo “Guevara” perché le loro iscrizioni non erano state accettate (?) in quanto le tessere pare fossero di provenienza sospetta (??) , come se i compagni non fossero lì personalmente e fisicamente, pronti ad attestare la loro presenza, la loro esistenza e la loro adesione a Rifondazione (che, almeno quelle cittadine, forse non li merita).
Il sospetto che questi 40 compagni siano stati esclusi perchè avrebbero, proprio come il sottoscritto, notoriamente votato per la mozione 2, quella di Vendola per intenderci, è forte.
Ma, malgrado tutta l’amarezza per un partito come rifondazione che si comporta come la peggior democrazia cristiana, quello che più mi sconforta è il clima di conflitto totale, di guerra aperta all’interno di rifondazione, che non già la presenza di più mozioni ma la gestione di esse nella città di Taranto, ha provocato.
Chi scrive è ben consapevole che il segretario provinciale, ligio agli ormai stantii ed ammuffiti – e non da ieri - principi del centralismo democratico, avrebbe preferito l’esistenza di una sola mozione, ma sono proprio le ragioni del confronto, del dibattito e della democrazia che mi separano dal compagno Voccoli; io non ho difficoltà ad apprezare Ferrero ed anche la sua purtroppo breve opera di ministro, e mi dico e dico che nella sua mozione vi sono molti elementi di assoluta condivisibilità, ma non accetto il disprezzo, latente e non, verso chi la pensa diversamente, fino a giungere ad affermazioni, più che paradossali, di critica e disprezzo verso la migliore, in assoluto, esperienza di governo degli ultimi decenni che è quella della Regione Puglia, pur con tutti i suoi fisiologici limiti (?) e problemi: sentire che il compagno Vendola è in cerca di ricollocazioni politiche perché al tramonto del suo mandato, sono cose che fanno male.
Il vezzo della sinistra, quella comunista in particolare, di infliggersi martellate sui testicoli, pare non conosca pause .
Sempre chi scrive non vuole sottolineare che la strabondante vittoria della mozione Ferrero in realtà non esiste (si vedano i dati della provincia nel suo complesso) e neanche che ciò che conta è il dato complessivo nazionale; quello che invece più mi preme è ricordare e sottolineare il mio personale legame con i compagni della sezione Pajetta (75 a 0 per Ferrero) da cui evidentemente mi dividono molte cose
che non ci impediscono di lavorare insieme nell’associazione “Tamburi Anno Zero” che mi onoro poter dire di aver contribuito a creare, e ciò ad emblema di un clima di sereno confronto e crescita di Rifondazione Comunista o di qualunque altro soggetto che ne prenderà il posto; discutere democraticamente e lealmente per trovare la soluzione dei problemi che vanno ben al di là delle anguste mure della Federazione del P.R.C.
Questo, piaccia o meno, è il futuro di rifondazione Comunista; Ciccio Voccoli invece, è il passato, e consentitemi, neanche tanto brillante.
Mino CAVALLO
Iscritto di Rifondazione Comunista
(con buona pace di chi so io)
n. tessera 96902