27 ottobre 2008

Ilva di Taranto, niente premio di risultato a chi sciopera per avere più sicurezza


Pubblichiamo (anche se in ritardo) un’intervista rilasciata al quotidiano Liberazione dell’08/10/2008 dal compagno Francesco Brigati, attivista sindacale della Fiom-Cgil all’Ilva di Taranto, nonché Responsabile Lavoro della Segreteria Provinciale del PRC di Taranto.

Fabio Sebastiani
Ma quale è esattamente il valore del contratto aziendale oggi in Italia. Non tanto il valore in termini di soldi, ma il suo valore reale, la sua esigibilità, come si dice in "sindacalese". Ce lo spiega Francesco Brigati, attivista sindacale della Fiom all'Ilva di Taranto. Francesco nel mese di aprile ha visto morire un suo compagno di lavoro. Era un operaio delle ditte esterne, che sciamano a decine nel grande stabilimento siderurgico di Taranto. L'Ilva è uno degli stabilimenti dove gli incidenti, mortali e non, sono piuttosto frequenti. Dopo quell'ennesimo episodio, la rabbia dei lavoratori si espresse attraverso uno sciopero immediato. L'Ilva, per tutta risposta, non ha corrisposto il premio di risultato a chi ha "osato" scioperare.

Vuoi esporre tu i fatti per favore.
Un incidente mortale accaduto il 22 aprile scorso ha coinvolto un lavoratore di una ditta in subappalto. E' caduto da un'altezza di diciassette metri dopo le otto ore di orario normale di lavoro. Una circostanza che si verifica spesso questa. I carichi di lavoro che prendono le ditte in genere non hanno alcuna relazione con gli organici delle ditte stesse. I lavoratori poi sono spesso tenuti con contratti atipici e quindi aumenta la ricattabilità del singolo nei confronti della piccola azienda, che mira ad avere l'appalto al ribasso. E' così che i subappalti prolificano. Per il 23 e il 24 aprile le i tre sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm proclamano lo sciopero. Secondo quanto previsto dal contratto integrativo del 1989, però, bisogna rispettare i tempi di raffreddamento della vertenza. E quindi quello sciopero non è regolare.

A quel punto che accade?
L'azienda nella mensilità di settembre ha deciso di decurtare il premio di risultato di aprile, e quindi ci sono stati tolti all'incirca 150 euro. L'azienda si è giustificata dicendo che avevano attuato semplicemente i dettami del contratto integrativo. I sindacati non avrebbero rispettato il periodo di raffreddamento e quindi l'azienda, come prevedono le norme del contratto integrativo, ha pensato bene di togliere il premio di risultato a quei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero. Un chiaro messaggio politico: chi sciopera contro gli incidenti mortali sul lavoro non è un buon dipendente. Un messaggio politico che ha maggiore rilevanza considerando che in Ilva ci sono tassi di infortuni mortali e di incidenti molto alti.

E' un regola assurda. Ma chi l'ha scritta? Non potevano essere esclusi gli scioperi spontanei?
Noi sosteniamo ovviamente che davanti alla morte di un lavoratore non è possibile rispettare i tempi di raffreddamento. Non è un evento che si può programmare. Si tratta di una circostanza di fronte alla quale la reazione dei lavoratori è stata netta e precisa. Quello sciopero non si poteva rimandare. Le adesioni tra le ditte sono state molto alte. E anche all'Ilva c'è stata una buona risposta. Patron Riva vuole cancellare definitivamente il senso di solidarietà e di rispetto tra i lavoratori indispensabile per reggere l'urto del ricatto padronale.

E veniamo al contratto aziendale
Nel 2007 l'Ilva ha registrato un altro anno di record con circa 878 milioni di utili. Anno che si va ad aggiungere agli altri sempre più o meno dello stesso livello. Intorno ai 600 nel 2006. Riva deve molto ai lavoratori che in questi anni hanno fatto aumentare il livello di produttività e del fatturato senza ricevere nulla in cambio. Anzi, vedendo peggiorare le loro condizioni di lavoro. Chiediamo che sia restituito ai lavoratori il premio di risultato della mensilità di aprile.
Nella contrattazione integrativa è previsto che il 10% dei lavoratori può essere assunto con contratti non a tempo determinato. Il 9% deve essere tipicamente a contratto interinale. Un accordo che la Fiom non ha firmato. In questo caso ti ritrovi capiturno e capireparto che chiamano con l'interfono denominando chi deve effettuare la mansione con il tipo di contratto. Tutte le mansioni peggiori vengono affidate a loro. In questo inferno i lavoratori precari sono costretti a starci per almeno quattro anni.

Cosa ne pensi del contratto nazionale?
La contrattazione nazionale che vogliono smantellare è la sola garanzia che l'attuale baratro che esite tra salari e profitti (un lavoratore all'Ilva non supera i 1.200 euro) venga colmato. Come dimostrato più volte, il salario aziendale è solo una ipotesi sottoposta ai continui ricatti dell'azienda. Pur essendoci parametri di riferimento alla fine i soldi dell'integrativo o non arrivano o ne arrivano molti meno di quanti se ne prevedono. Voglio aggiungere che il 14 si apre il tavolo della trattativa. La richiesta è di circa 300 euro. Richiesta composta con più voci. Sarà una vertenza piuttosto onerosa. Lo scontro sarà sulla remunerazione dei tempi morti. Il sindacato chiede 5 euro l'ora, ma l'azienda è già pronta a fare resistenza.

Sulla vicenda dello sciopero sanzionato si è pronunciato anche il Prc.
Come Rifondazione comunista siamo intervenuti attraverso comunicati stampa e volantinaggi. Abbiamo denunciato il metodo ricattatorio e intimidatorio usato dall'azienda. E abbiamo chiesto l'intervento delle istituzioni. E' in ballo il confronto con la Regione sul'autorizzazzione integrata ambientale. Chiediamo a Regione, Comune e Provincia di prendere la distanze da Riva se non restituisce i 150 euro.

L'inchiesta della Fiom parla della fatica nelle fabbriche, soprattutto nel settore siderurgico.
Gli operai metalmeccanici al confronto con gli altri lavoratori sono quelli che faticano di più. Su questo non ci sono dubbi. Penso che anche il fallimento della Sinistra Arcobaleno deriva anche dalla mancata abolizione dello scalone, in particolare per i lavori usuranti. Impensabile per un lavoratore stare più di 30 anni in quello stabilimento soprattutto in uno stabilimento dove ci sono sostanze altamente inquinanti che usurano oltre la stessa fatica. Taranto è la città con il più alto tasso di tumori.

Postato da: Vito

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