17 giugno 2008

Il transfuga dell'ultima ora


Nel corso della seduta del Consiglio Comunale riunitasi lunedì 9 giugno, il consigliere comunale del PD Giovanni Marchionna ha ufficializzato il suo cambio di casacca: dal PD ad AN, dall'opposizione alla maggioranza. Marchionna era stato candidato ed eletto per la lista civica "Uniti con Teresa", appartenente alla coalizione di centrosinistra e successivamente confluita nel PD.
Pare che le motivazioni siano da ricercare nell'orientamento politico di familiari, amici e suoi elettori (???) vicini ad AN. Il PD e il movimento giovanile dei Fermenti Democratici ginosini hanno manifestato in diverse forme e occasioni la propria indignazione per tale decisione.
A nostro modesto parere, le "ragioni" addotte da Marchionna durante la seduta non giustificano tale trasformismo. Sembrano soltanto parole vuote, prive di senso, che presentano superficialità e formalità tipica degli "atti dovuti". Chi può smentire Marchionna, sostenendo cioè che i suoi elettori non hanno un orientamento politico vicino al centrodestra? Nessuno. Ed è qui che Marchionna (o chi per lui) ha giocato d'astuzia (si fa per dire......). Tra l'altro, l'articolo 67 della nostra Costituzione prevede il principio di rappresentanza generale (ignorato da Marchionna e dai suoi nuovi compagni di parrocchia) e non di fazione: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Quindi, diremmo noi: "ogni membro del Consiglio Comunale di Ginosa rappresenta i ginosini, e non i singoli o gruppi di elettori che lo hanno votato!"
La coerenza, come tutti i valori, ha le sue ambivalenze: è di per se un valore di riferimento importante, ma non tanto importante da divenire un valore-guida per gli esseri umani, di per se imperfetti. Cambiare opinioni su tutto, dunque, non deve apparire uno scandalo. Eccetto quando a patire la propria incoerenza sono gli altri. Ricoprire la carica di consigliere comunale, per quanto piccola possa essere la sua quantità di rappresentati, è comunque una carica nobile. Rispettare tale carica significa mantener fede al proprio mandato, avere un controllo razionale su ciò che è razionale: Marchionna "scelse" a suo tempo di candidarsi per la lista di centrosinistra "Uniti con Teresa" senza alcuna forma di coercizione. O no? Ora che ha scelto di cambiare casacca, tradendo così il proprio elettorato, non può pretendere dignità pubblica.
Spetta ad Andreotti il copyright della frase "a pensar male si fa peccato ma talvolta ci si azzecca": cosa è stato promesso a Marchionna? E da chi? E se tutti i consiglieri legittimi cambiassero casacca "così", che senso avrebbe recarsi alle urne? Domande che troveranno risposte solo col tempo. O forse no.
Vito A. Indino

4 commenti:

  1. La scelta di Marchionna (che io conosco personalmente e che stimo umanamente)è figlia di quel mercato che è diventata la politica a tutti i livelli.
    Questo fenomeno è particolarmente amplificato a livello locale, dove la differenza la fa anche un singolo voto e, quindi, si è particolarmente "appetibili" da parte di gente che sfrutta il proprio potere ( di qualunque natura esso sia) per sottomettere chiunque gli capiti a tiro.
    Perciò, personalmente, io mi sento di esprimere la mia "solidarietà" al cons. Marchionna in quanto ha agito non per rimorso politico, nè per sgambettare chicchesia, ma ha agito per necessità.
    Se da questo "salto" nè guadagnerà qualcosa buon per lui, non è certamente il più colpevole di questa situazione.
    Il voto di opinione è morto, non facciamoci illusioni.
    Hasta siempre.

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  2. Caro Norberto perchè tenti di giustificare questo gesto sconsiderato?Di quale necessità parli?Trovo imbarazzante quando dici che"se ne guadagnerà qulcosa buon per lui".
    Io nel voto di opinione ci credo ancora chiamami pure illuso.

    http://www.fermentiginosini.ilcannocchiale.it/

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  3. Caro Angelo,
    io non sto giustificando nessuno.
    Ho solo detto che purtroppo questo genere di cose sono sempre successe, e spero non si ripetano, perchè purtroppo il fare politica è diventato merce, e come tutte le merci è in vendita. Tu trovi imbarazzante quello che io ho scritto? Dovresti imbarazzarti del fatto che il tuo partito (e i suoi dirigenti) permetta che questo accada. Dovresti imbarazzarti delle flebile "opposizione che il tuo partito fa, sia a livello locale, che a livello nazionale.
    Anzichè sparare sulla croce rossa (in questo caso Marchionna) converrebbe a tutti lavorare affinchè non si ripetano più queste cose e chissà, forse, un giorno non verremo più governati da un plurinquisito. Riguardo al voto d'opinione, ti faccio presente che sono dirigente di Rifondazione Comunista e in questa avventura ci sto mettendo tutte le mie forze, quindi per quel che mi riguarda il mio voto è "solo" d'opinione, l'unico voto per me condivisibile. E per finire non ti darò mai dell' illuso, al massimo del democristiano (scherzo).
    Ci vediamo in sezione.

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  4. Caro compagno Norberto,
    questa volta non sono d'accordo con te.
    Niente da dire sulla tua cinica analisi della realtà locale... è (ahimè) così!
    Dire però che Marchionna "non è certamente il più colpevole di questa situazione" perché "ha agito per necessità", francamente, lascia pensare. Premesso che riconosco anch'io come responsabile numero 1 il PPCF (Partito Procacciatore di Consiglieri Flebili), ci spieghi cosa intendi per "necessità"? Faccio presente che dinanzi ai bisognosi io sono uno dei primi a fare un passo indietro. È il suo caso? Se lo fosse, sarebbe comunque un'offesa a tutti quei bisognosi che si mettono la dignità "in quel posto lì" pur di avere un tozzo di pane.
    Sia chiaro: il mio giudizio è riferito al "gesto", non alla persona che nemmeno conosco. Con le cariche rappresentative non bisognerebbe scherzare, soprattutto in un contesto di sfiducia e disaffezione dei cittadini dalla politica. Tra Cusumano e Marchionna, dunque, non ci vedo molte differenze.

    2° questione. Cosa potrebbero (non dovrebbero!) fare i dirigenti di un partito per scoraggiare questi gesti vergognosi? Secondo me, poco. E quel poco che c'era da fare l'hanno fatto: hanno richiamato Marchionna nelle giuste forme e hanno reso pubblico (sui giornali, sul web, per strada) il proprio dissenso... cos'altro avrebbero potuto/dovuto fare?
    Ti assicuro che l'amico Angelo V. (che conosco abbastanza bene) è imbarazzato quanto basta per le "uscite" dei suoi dirigenti locali e nazionali, come sono imbarazzato io per le "uscite" dei miei dirigenti locali e nazionali. Questi stati d'animo fanno parte della normale dialettica interna ai partiti... anzi, sono "salutari e necessari" onde evitare appiattimenti di pensiero.

    Caro amico Angelo V.,
    credo che il compagno Norberto non abbia giustificato come tu dici, ma abbia cercato in maniera sarcastica di fotografare la realtà. Io lo conosco abbastanza per capire più o meno come la pensa: penso di aver capito che la sua "solidarietà" a Marchionna sia "umana" e non politica. Quindi credo che il tuo imbarazzo sia fuori luogo.

    ciao ragazzi! ;-)

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