13 aprile 2007

Il fascino "discreto" del capitale

L'associazione Anti Digital Divide ha lanciato una petizione on line per chiedere l'abolizione del canone telefonico e del canone addizionale sulle linee ADSL senza voce (linea dati). Alcune indagini televisive (Report, Le Iene) hanno dimostrato che Telecom non effettua investimenti tali da necessitare ancora del canone telefonico.
Il decreto Bersani bis (gia convertito in legge e attualmente in vigore) ha liberalizzato parte del settore delle telecomunicazioni, riconoscendo l'illegittimità dei costi di ricarica e dell'obbligo di fedeltà contrattuale degli utenti ai diversi providers che forniscono linee ADSL.
Anti Digital Divide ha espresso soddisfazione per l'ordine del giorno presentato dal presidente della Commissione cultura della Camera, Pietro Folena, accolto dal Governo, in merito alle ADSL su cavo dati. L'ordine impone di varare un provvedimento che porti all'azzeramento o alla riduzione del canone di circa 10 euro (richiesto da Telecom) che grava, direttamente sulle offerte degli operatori che vendono le ADSL solo dati e indirettamente sui portafogli dei consumatori che le sottoscrivono.

Un'articolo pubblicato domenica 18 aprile 2007 sul quotidiano Il Manifesto, sintetizza le nostre opinioni su "La via italiana al capitalismo" e, in particolare, sulla (cattiva) gestione dell'azienda Telecom eseguita da "una (certa) sinistra affascinata dal capitale".
Vito A. Indino

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