28 marzo 2009

ALLE EUROPEE TORNA IL SIMBOLO 'FALCE E MARTELLO'


28 mar. - Fermo ai box per una competizione elettorale, quella delle politiche del 2008, torna il simbolo della 'falce e martello' proprio della tradizione comunista per raggruppare quattro forze politiche, Rifondazione Comuista, Partito dei Comunisti Italiani, Socialismo 2000, Consumatori Uniti e Sinistra Europea per le prossime elezioni europee di giugno.
E' questa la grande novita' annunciata stamane in una breve conferenza stampa da Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto, Cesare Salvi e Bruno De Vita, leader delle quattro forze politiche che hanno ripristinato il classico simbolo comunista per le europee di giugno con l'obiettivo di "uscire a sinistra dalla crisi che la destra vuole utilizzare per una svolta reazionaria", ha sostenuto Ferrero per il quale "l'innovazione non ha nulla a che vedere con l'abiura".
Obiettivo della lista 'anticapitalista e comunista' aperta ai movimenti ed associazioni della societa' civile e' quello di battersi per una Europa "neutrale e disarmata ma anche dove prevalgano i principi dell'uguaglianza e della liberta' che - ha precisato Ferrero - ci distinguono nettissimamente dalla destra".
Le candidature non sono state ancora definite, anche se tre nomi sembrano gia' accreditati: Margherita Hack, Vittorio Agnoletto e il bertinottiano Giusto Catania. Tra i nodi da sciogliere nei prossimi giorni c'e' quello della candidatura dei segretari Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto in primo luogo.
I quattro soggetti politici che si presentano sotto lo stesso simbolo hanno approvato un documento comune, una sorta di vademecum per uscire dalla crisi e per non ricadervi mai piu'. ''Diamo vita - si legge nel documento - ad una lista anticapitalista che unisce una proposta politica per l'Europa. Lo facciamo insieme ad esponenti della Sinistra, del mondo del lavoro e sindacale, del mondo femminista, ambientalista e pacifista. La lista lavora per un'uscita dalla crisi fondata sulla democrazia economica, sulla giustizia sociale e sulla solidarieta'''.
Nell'analisi che il documento propone si sostiene che ''la crisi e' un prodotto strutturale dell'attuale capitalismo finanziario-speculativo, sostanzialmente favorito dal Trattato di Maastricht che in 15 anni ha peggiorato sensibilmente le condizioni di vita e lavorative della maggioranza della popolazione europea''.
Prc, Pdci, Socialismo 2000 e Consumatori sostengono che ''il grande limite della Costituzione europea e' il suo carattere ademocratico perche' il sistema intergovernativo ha impedito qualsiasi partecipazione dal basso alle decisioni dell'Unione''. Il documento prospetta infine un saldo legame politico tra le quattro forze candidate con la prospettiva di farle un soggetto politico permanente.

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