Più di mille persone hanno partecipato al corteo organizzato da Rifondazione Comunista e dal comitato dei precari e disoccupati dei Tamburi ieri pomeriggio (giovedì 16 ottobre) al quartiere Tamburi, per affermare la necessità non più prorogabile di mettere in campo politiche capaci di coniugare ambiente e lavoro.
Il corteo, cui hanno aderito i Cobas, Sinistra Critica, il comitato di quartiere Città Vecchia, ha preso le mosse dall’area dell’ex-mercato ortofrutticolo (altro luogo simbolo del degrado) per poi percorrere le principali vie del quartiere che sorge proprio a ridosso dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa per confluire poi tutti in piazza “Gesù Divin Lavoratore”.
"Sono rimasta impressionata –spiega la responsabile nazionale Roberta Fantozzi- dalla vicinanza di queste case alla zona industriale, con questa polvere rossa che invade letteralmente le vie cittadine. Credo sia molto importante portare la protesta tra queste strade; un evento che non si verificava da tempo. Naturalmente –ha continuato la Fantozzi- si tratta solo di un primo passo, perché ora bisognerà dare continuità alla protesta sfociata in questa manifestazione".
In conclusione: "a partire da questa manifestazione, insieme alle altre forme di sciopero indette dai sindacati di base, abbiamo intrapreso la strada della necessaria ripresa del conflitto. E sono tutti segnali incoraggianti".
Il segretario del circolo Pajetta dei Tamburi Giuseppe Miceli ha sottolineato il successo dell’iniziativa ed ha preannunciato un pacchetto di proposte, elaborato insieme al comitato precari e disoccupati da sottoporre in tempi brevi agli organi politici/istituzionali e alle parti sociali, in cui vengono individuati percorsi ed iniziative per combattere la disoccupazione e l’inquinamento nel quartiere.
Per il segretario provinciale del partito Franco Gentile "l’iniziativa di ieri è la dimostrazione più evidente che il fuoco cova sotto la cenere e che il protagonismo delle masse è il miglior antidoto all’idea dell’uomo salvatore del mondo che tanti danni ha prodotto e sta producendo". Inoltre il segretario ha ricordato la vicenda allucinante dell’esproprio fatto dall’Ilva nelle buste paga di quei lavoratori che scioperarono per la morte di un operaio albanese, la dimostrazione più evidente dell’arroganza padronale.
In chiusura lo stesso segretario ha sottolineato come lo Stato e l’Unione Europea, per salvare le banche ed il loro sistema truffaldino, hanno messo repentinamente mano al portafoglio mentre non escono un solo euro per affrontare vertenze importanti come la lotta alla disoccupazione, alla precarietà ed al carovita.
Federazione PRC Taranto
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